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Per il prof Marchis: "Le ho inviato un'email sul contatto vmarchis@libero.it"
Blog di approfondimento del corso di "Storia della tecnologia" del prof.re Vittorio Marchis
Questa ragazza vissuta nel II secolo dopo Cristo, morì intorno ai vent'anni, forse di parto, dopo un breve matrimonio. Quando novella sposa si trasferì nella sua nuova casa, recò con se un giocattolo al quale -evidentemente- era molto legata: una "pupa", una bambola d'avorio con il suo corredo. La bambola è alta circa 20 centimetri ed ha le articolazioni snodate alla spalla, all'anca e persino al gomito ed al ginocchio, snodi che nemmeno oggi possiede la più famosa delle bambole. Le mani hanno le unghie, i piedi sono perfettamente delineati ed il volto, decisamente bello, è sovrastato da capelli disposti in un'acconciatura di sei trecce raccolte sul capo a corona, la pettinatura tradizionale delle spose romane. Nella vetrina sono esposti la scatola che doveva contenere gli abiti della bambola ed un piccolo pettine. Vi sono inoltre anelli ed altri gioielli di Crepereia, non particolarmente preziosi, ma di discreta fattura.
E' commovente osservare quest'oggetto così raffinato che è giunto sino a noi dopo quasi duemila anni, una testimonianza dell'amore di chi lo donò e dell'attaccamento di una fanciulla ad un giocattolo a lei talmente caro da chiedere di portarlo nell'ultimo viaggio ed averlo con se per sempre.
Link:
http://megasalexandros.limewebs.com/blog/?p=86 (Blog "Megas Alexandros")
http://www.lorenzograssi.it/archivio/Barbie.pdf ( "Quelle barbie dell'antichità" di Lorenzo Grassi, Articolo apparso su "Metro, Roma", 06/06/2006)