giovedì 5 maggio 2011

Il Medioevo

« Quando si parte il gioco de la zara,
colui che perde si riman dolente,
repetendo le volte, e tristo impara;

con l'altro se ne va tutta la gente;
qual va dinanzi, e qual di dietro il prende,
e qual dallato li si reca a mente;

el non s'arresta, e questo e quello intende;
a cui porge la man, più non fa pressa;
e così da la calca si difende.
»

Dante, Purgatorio, VI,vv.1-9



(Clicca sulle immagini)
In questo periodo il gioco non cambiò molto rispetto ai secoli passati; i bambini avevano
sempre a disposizione biglie, cerchio, bastoni e mazze, palle. Nei primi secoli del medioevo il
giocattolo e la bambo
la vissero un periodo incerto: pochi sono i rinvenimenti archeologici e scarse
le fonti letterarie. Il vuoto di questi secoli può essere spiegato dai lunghi periodi di invasioni
barbariche, che distrussero e condizionarono la vita delle popolazioni, portando miseria e povertà di commerci. Inoltre i giocattoli e le bambole erano costruiti in casa con mezzi di fortuna, in forme
rozze e con materiali talmente deperibili da non lasciare traccia dopo il loro utilizzo; le prime bambole medievali che ci sono pervenute risalgono circa al 1200-1300.

I giocattoli dei periodi successivi riflettono le conoscenze tecniche dell’epoca, come mulinelli ad alette, piccoli mulini a vento, chiuse e forni; esistevano degli artigiani che creavano appositamente oggetti per bambini, ma ciò era riservato alle classi agiate, mentre i bambini del popolo costruivano da soli i propri giocattoli utilizzando ciottoli, pezzi di legno e stoffa, conchiglie, ecc...

A differenza del giocattolo dell’antichità quello medievale non presentava probabilmente una
precisa distinzione tra maschi e femmine, per cui i bambini giocavano anche con la bambola. Ma il giocattolo aveva un’altra funzione, quella di influenzare il destino e la posizione sociale del bambino: al futuro prete l’altare in miniatura o piccoli oggetti liturgici, al militare i soldatini di piombo o terracotta oppure piccoli cannoni, spade di legno, archi..Alle bambine invece, che dovevano prepararsi alla vita coniugale, venivano regalati fusi per filare, stoviglie e arnesi per cucinare, ma soprattutto bambole per sognare il ruolo di mamma; per chi si preparava alla via del convento, anche la bambola era vestita in modo adeguato.

Nella società medievale, secondo lo storico francese Ariès, non esisteva una separazione rigorosa
tra i giochi e i giocattoli riservati ai bambini e quelli praticati dagli adulti: gli stessi erano comuni ad entrambi. Ma già a partire dal Quattrocento tale polivalenza tende a diminuire per poi sparire, vanno aumentando le rappresentazioni della prima infanzia unitamente a scene di gioco in cui compaiono il cavallino di legno, il mulino a vento, l’uccello trattenuto da un legaccio e più raramente le bambole.



Per approfondimenti:

"Il Gioco nel Medioevo" di Stefania Sivo
"Il Gioco nel Medioevo" di Francesco Lepore


0 commenti:

Posta un commento