sabato 14 maggio 2011

Il Seicento e il Settecento



(Clicca sulle immagini)

Nel 1600 il filosofo e pedagogo inglese John Locke (1632-1704) affermava:Tutti i giochi dei bambini devono essere volti a formare buone abitudini…..Ogni cosa che i bambini fanno in quella tenera età lascia loro qualche impressione, e da essa ricevono una tendenza al bene o al male…
Con il suo libro “Pensieri sull’educazione” del 1693 Locke fu il primo a incoraggiare la curiosità dei bambini, considerandola un’importante fonte di apprendimento.

Meno di un secolo dopo, nel 1762, venne pubblicato l’”Emile” di J.J.Rousseau, nel quale venne sottolineato l’aspetto del gioco come fonte di gioia, il migliore degli stimoli per l’attività del bambino. Andavano, tuttavia, diffondendosi, soprattutto nella società inglese, le idee del Metodismo e dell’Anglicanesimo Evangelico, per i quali la volontà dei bambini doveva essere fermata e quindi poco gioco e niente giocattoli.

Al di là di queste radicate convinzioni, gran parte della pedagogia riteneva che il movimento e l’attività fisica fossero necessari per uno sviluppo armonioso del corpo, per cui erano ben visti i giochi all’aperto come saltare la corda, moscacieca, rincorrersi, nascondino, bandiera..
Un aspetto curioso della bambola di questo periodo: diventa messaggera della moda parigina nelle corti reali e case altolocate, per far conoscere le ultime novità in fatto di abbigliamento.

Uno dei personaggi più significativi del periodo è l'inventore del primo telaio automatico: Jacques de Vaucanson. Egli è inoltre famoso per aver costruito alcuni automi, tra i quali un piccolo flautista completamente automatizzato dotato di labbra mobili, una lingua meccanica che fungeva da valvola per il flusso dell'aria e dita mobili le cui punte in pelle aprivano e chiudevano i registri del flauto.

Ma la sua più grande opera fu un'anatra, un automa di tale versatilità da non essere ancora stato superato. L'anatra poteva bere acqua con il becco, mangiare semi di grano e replicare il processo di digestione in una camera speciale, visibile agli spettatori; ognuna delle sue ali conteneva quattrocento parti in movimento, che potevano simulare alla perfezione tutte le movenze di un'anatra vera.

Voltaire fu cosi colpito da questi automi da battezzare Vaucanson "il rivale di Prometeo".

Verso la seconda metà del XVIII secolo avviene un cambiamento verso una maggiore espansione della fabbricazione dei giocattoli. La distribuzione avveniva sia attraverso i venditori ambulanti nelle fiere che nelle botteghe specializzate che, oltre ai tradizionali giocattoli, incominciavano a proporre giochi di carte, tombole, gioco dell’oca, abbecedari, immagini a stampa con immagini infantili.
Ciò significava maggiore attenzione da parte degli adulti al mondo dei bambini, dedicando loro più tempo e investendo in modo più cospicuo in materiale didattico.

Inoltre nel 700 cominciarono a comparire i giochi che derivavano dalle grandi invenzioni del secolo, come le lanterne magiche, che utilizzavano le leggi dell’ottica per proiettare immagini, e gli ingegnosi giocattoli animati; nel 1701 in Inghilterra fu vend
uto un bambolotto che poteva girare gli occhi ed emettere vagiti, mentre si dovrà aspettare il secolo successivo per bambole parlanti e che camminano.

0 commenti:

Posta un commento